Napoli, ultimo decennio del XIX secolo. Nicola Bellizzi (Franco Nero), dopo essere stato uno dei tanti scugnizzi senza famiglia cresciuti per strada, dopo essersi fatto un nome come “Coppola Rossa” ed essere finito in riformatorio, decide di dedicarsi con tutte le forze a studiare per diventare avvocato.
Vorrebbe mantenersi fuori dai guai, ma appena arrivato nel nuovo quartiere si scontra con il boss locale, Don Gaetano (Fabio Testi). Dopo un duello a colpi di rasoio, interrotto dall’arrivo della polizia giusto prima che scorra il sangue, Don Gaetano si convince che Nicola sia un uomo di valore e lo prende sotto la propria protezione, presentandolo al gran consiglio della camorra che lo affilia come picciotto onorato. Nicola, per poter perseguire il proprio ideale di giustizia, si ritrova così suo malgrado legato per la vita alla criminalità.
Il delegato di polizia Aiossa (Raymond Pellegrin), dal fosco passato criminale, per riuscire a far uscire allo scoperto Don Gaetano, che crede responsabile dell’omicidio di Vincenzo “‘O Pazzariello” (com’è effettivamente, per quanto l’abbia ucciso solo reagendo all’attacco dell’altro, esasperato dal fatto che la camorra gli impedisca di aprire una propria attività commerciale), fa arrestare per una notte la sua donna, Lucia (Claudia Cardinale), e la violenta in cella. Don Gaetano affronta Aiossa e cade nella trappola, accusato del tentato omicidio del poliziotto.
In aula, grazie alla testimonianza cruciale di Lucia, il fresco avvocato Nicola riesce a far assolvere Don Gaetano dimostrando che ha aggredito Aiossa per vendicare un’offesa al proprio onore e non su mandato della camorra.
Una volta libero, Don Gaetano viola però per ben due volte le ferree regole dell’onorata società, segnando il proprio destino: prima, riprende con sé la disonorata Lucia, invece di ripudiarla o addirittura ucciderla, come parrebbe del tutto naturale agli “uomini d’onore”; poi, si rifiuta di uccidere l’amico Nicola, quando questi concede rifugio nella propria casa a “Gigino ‘O Carognone”, condannato a morte dalla camorra per aver fatto finire in galera alcuni dei propri membri.
La loro amicizia è fatale per entrambi: Don Gaetano viene massacrato per strada, mentre Nicola è pugnalato a morte in aula di tribunale, proprio dal giovane scugnizzo che sta difendendo.
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