Set cinematografico del film Le mani sulla città è l’Hotel Ambassador, il grattacielo di Napoli, in cui è ambientato l’ufficio del costruttore Nottola (Rod Steiger), che in questo film di denuncia, diretto da Francesco Rosi, diventa il simbolo della speculazione edilizia locale. In Le mani sulla città, il consigliere e imprenditore edile Eduardo Nottola ambisce a diventare assessore per gestire i propri interessi, relativi alla costruzione di un nuovo quartiere. A un mese dalle elezioni, i lavori dell’impresa di Nottola provocano il crollo di uno stabile causando morti e feriti. L’opposizione di sinistra chiede un’inchiesta sulla speculazione edilizia, che con adeguate manovre viene ridimensionata, risultando, così, inefficace. Intanto, la maggioranza di destra, indebolita dallo scandalo, chiede a Nottola di ritirarsi dalle elezioni. L’imprenditore, quindi, si candida con la lista di centro, che vince le elezioni. Nottola viene eletto assessore all’edilizia col sostegno del nuovo sindaco, il quale avalla il suo piano edilizio, destando l’inutile protesta dell’opposizione e dell’ala progressista del centro.
Il grattacielo dell’Hotel Ambassador, costruito negli anni Cinquanta e la cui mole è visibile da diversi angoli di Napoli, è ricordato anche nel romanzo Ferito a morte dello scrittore Raffaele La Capria, che con Rosi è anche autore della sceneggiatura de Le mani sulla città.
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