La Chiesa Dei Girolamini fa da set per il film Operazione San Gennaro
La Chiesa dei Girolamini insieme alla piazza dei Girolamini fa da set per Operazione San Gennaro, in cui Dudù (Nino Manfredi) e la sua banda proveranno a rubare il tesoro del santo patrono della città. Nel film di Risi, la Chiesa dei Girolamini è utilizzata in luogo della Cattedrale di Napoli, vera sede delle reliquie del santo, poichè la produzione non ebbe il permesso di girare nel Duomo.
Un aneddoto circa il film racconta che la partecipazione di Totò al film è ridotta a cinque piccole scene, cinque piccoli camei per un attore vecchio, stanco e praticamente cieco. Per gli esterni girati a Napoli rifiutò dalla produzione la diaria, compenso in denaro che si dava agli attori quando erano costretti a girare fuori sede , per lui napoletano verace che girava un film nella sua città era inconcepibile percepire quei soldi .
“Come vi permettete di dare la diaria a un napoletano come me?…..Io sono napoletano verace e nella mia città non posso avere la diaria”.
La Chiesa dei Girolamini (o Gerolomini) è una chiesa monumentale di Napoli
La Chiesa dei Girolamini (o Gerolomini) è una chiesa monumentale di Napoli con impianto architettonico di tipo basilicale intitolata alla Natività di Maria Santissima e a tutti i santi e fa parte del Complesso Monumentale dei Girolamini dichiarato monumento nazionale nel 1866.
La sua decorazione in oro, marmi e madreperla le valsero il titolo di Domus aurea; il suo interno presenta una concentrazione di opere di grande qualità di artisti sia napoletani che di estrazione toscana, emiliana e romana.
La facciata principale della Chiesa Dei Girolamini è su largo dei Girolamini, lungo via dei Tribunali. L’ingresso alla chiesa avviene però dalla laterale via Duomo tramite il chiostro della porteria al civico 142 dove sorgeva il rinascimentale palazzo Seripando, in sostituzione del quale, fu edificato il complesso religioso.
Il prospetto su largo Girolamini è impaginato su due ordini delimitati da una trabeazione: nel registro inferiore, articolato per mezzo di lesene scanalate, si aprono tre portali, di cui quello centrale è il maggiore; il gruppo scultoreo sovrastante il portale centrale, opera di Giuseppe Sanmartino, raffigura Mosè ed Aronne con le tavole dei comandamenti in ebraico sorrette da angeli. La parte superiore della facciata è alleggerita mediante un finestrone rettangolare sormontato da un timpano triangolare, oltre il quale svetta un coronamento costituito da un timpano arcuato e spezzato, al centro del quale si innalza un setto decorato con l’immagine della Madonna col Bambino, sormontato da un ulteriore timpano arcuato. Sulla trabeazione, in corrispondenza dei campanili, sono poste le statue di Pietro e Paolo iniziate da Cosimo Fanzago e ultimate ancora dal Sanmartino.
La cupola fu eretta a metà del XVII secolo da Dionisio Lazzari, poi demolita e ricostruita nel corso dell’Ottocento. Il Lazzari realizzò anche la facciata, che fu rifatta in marmi bianchi e bardiglio nel 1780 su disegni di Ferdinando Fuga e ai lati è delimitata da due campanili gemelli dotati di orologi (uno solare e uno di sei ore).