venerdì 19 Aprile 2024
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Piazza Bellini fa da sfondo a Filumena Marturano

Una scena del film Matrimonio all’Italiana è girata sullo sfondo di Piazza Bellini e di via Costantinopoli.

Una scena del film Matrimonio all’Italiana è girata sullo sfondo di Piazza Bellini e di via Costantinopoli. La sconsolata Filumena Marturano (Sofia Loren) esce dallo studio dell’avvocato, che ha appena sancito l’annullamento del suo matrimonio con don Domenico. Filumena vede la sua immagine riflessa in una vetrina, sorride nel vedersi con il cappello da signora indossato per l’occasione e se lo toglie, per poi gettarlo in un cestino dei rifiuti. Il regista del film Vittorio De Sica, racconta che durante le riprese di questa scena, passava per caso un fattorino con una grande corona di fiori bianchi e rossi.

Colpito dall’impressione che provocava il passaggio di una corona da morto mentre Filumena era intenta a guardarsi nella vetrina, il regista chiese ai suoi segretari di fermare quell’uomo e di fargli ripetere lo stesso movimento con i fiori, in modo da poterlo filmare.

Nonostante avesse fretta di consegnare la corona per una veglia funebre, il fattorino acconsentì, ripetendo più volte il suo passaggio alle spalle di Filumena. Terminate le riprese, De Sica fu avvicinato da un avvocato, il quale dichiarò che quella corona funebre, su cui c’era il suo nome, era destinata a una famiglia di suoi conoscenti. L’avvocato non avrebbe gradito che sullo schermo si fosse letto il suo nome, per paura che un gesto disinteressato e spontaneo fosse interpretato come una ostentazione. “Non dubiti, il suo nome non si leggerà. – lo rassicurò De Sica – E’ soltanto il colore dei fiori che c’interessa”.

Redazione IDN
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EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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