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‘E Cammarere di Fabio Del Gesto al Chiostro di San Domenico Maggiore

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'E Cammarere di Fabio Del Gesto il 29 e 30 agosto al Chiostro di San Domenico Maggiore a Napoli
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‘E Cammarere è l’interessante riscrittura in napoletano a cura di Fabio Di Gesto del capolavoro del ‘900 di “Le serve” di Jean Genet

‘E Cammarere Ispirato a “Le serve” di Jean Genet con Mariaclaudia Pesapane e Francesca Morgante sarà in scena il 29 e 30 agosto nel Chiostro di San Domenico Maggiore. Lo spettacolo fa parte dell’ormai famosa della rassegna teatrale Classico Contemporaneo per la direzione artistica di Gianmarco Cesaro e Mirko Di Martino.

Nel testo “Le Serve” di Genet, Fabio Di Gesto rimane affascinato dalla personalità delle due protagoniste. Due serve e una padrona, questo concetto ha ispirato la riscrittura da parte di Di Gesto. Due candidate che si sfidano per un unico posto. Fabio si allontana dal testo, così come dalla struttura drammaturgica, al fine di riprendere solo l’idea drammatica ed analizza, proprio come Genet, il fatto di cronaca delle sorelle Papin. Genet, nel saggiatore dice: “Le due serve non sono realmente serve ma rappresentano tutti coloro che sono; diversi, rifiutati, reietti e rilegati ai margini di una società.”

Sopra Mariaclaudia Pesapane coprotagonista con Francesca Morgante dello spettacolo ‘E Cammarere

Un testo con un linguaggio potente composto da proverbi e detti

Così Fabio Di Gesto sviluppa la sua drammaturgia. In ‘E Cammarere per fortificare l’idea di rifiuti della società Di Gesto da loro un linguaggio particolare, quello del “vascio” e dei vicoli di una Napoli diversa, chiassosa e plebea.

E’ un linguaggio potente, composto da proverbi e detti. Un linguaggio che chiarisca allo spettatore; la natura delle cammarere. La signora delle serve, diventa all’interno del testo la Padrona. Essa, la padrona, non compare mai in scena ma porta con sé tre significati che la rendono la vera protagonista dello spettacolo.

Il gioco che troviamo nelle serve di Genet, nelle ‘E Cammarere diventa una continua prova delle sorelle per ricoprire quel tanto amato ruolo. La scena sarà quasi del tutto vuota. Pochi oggetti di scena e dei vestiti, che rappresenteranno l’apparenza, l’inganno. Il biglietto per uscire dalla loro condizione di serve e andare verso quella da Padrona. Chi delle due sarà più furba, forte e ambiziosa da ricoprire quel ruolo? L’omicidio rappresenterà per loro il riscatto, una vera e propria liberazione. “Tutti vorremmo riscattarci. Tutti vorremmo passare da servi a padroni.”

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