La chiesa di Santa Maria Maggiore sorge sui resti di una basilica paleocristiana, fondata dal vescovo Pomponio. La leggenda narra che il luogo fosse infestato dal demonio e che gli abitanti chiesero aiuto al vescovo Pomponio, il quale decise di costruire la basilica da dedicare alla Vergine. La chiesa di Santa Maria Maggiore è chiamata anche la Pietrasanta per la presenza di una pietra con incisa una croce capace, secondo la tradizione popolare, di concedere indulgenza a chi la bacia. Dal 1653, la chiesa è ristrutturata e ampliata da Cosimo Fanzago, Pietro Barberiis, Giuseppe Massa e Matteo Bottigliero. Durante la seconda guerra mondiale, la chiesa subisce molti danni, ma negli anni settanta del Novecento iniziano i lavori di restauro, che portano alla luce un mosaico di età tardo repubblicana e alcune strutture in tufo e reticolato. La facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore presenta due ordini: la parte inferiore è dominata dal portale, con stemma ed epigrafe di Andrea d’Aponte, sormontato dal timpano spezzato, opera di Pietro Barberiis; la parte superiore presenta due volute sulla parte più esterna e coppie di lesene lisce con al centro una finestra, inserita in un timpano triangolare. L’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore, pianta a croce greca con cappelle laterali, colpisce per la decorazione in stucco, per la cupola con lanternino e per il pavimento maiolicato, opera di Giuseppe Massa. La Pietrasanta custodisce due sculture in stucco di David e San Simone, eseguite da Matteo Bottigliero. Usciti dalla chiesa, è possibile ammirare il campanile romanico, risalente al X-XI secolo. E’ il più antico della città. Il campanile presenta una base quadrata coronata da cuspide. E’ possibile vedere, nella parte inferiore, l’inserimento di colonne angolari e di marmi di spoglio su una superficie in mattone.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
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