martedì 16 Aprile 2024
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Chiesa di San Pietro a Maiella

La Chiesa di San Pietro a Maiella, costruita per volere del cavaliere Giovanni Pipino di Barletta nei primi anni del Trecento, è dedicata a Pietro da Morrone, eremita sulla Maiella

La Chiesa di San Pietro a Maiella, costruita per volere del cavaliere Giovanni Pipino di Barletta nei primi anni del Trecento, è dedicata a Pietro da Morrone, eremita sulla Maiella, diventato papa, nel 1313, con il nome di Celestino V.
La chiesa, nel corso degli anni, ha subito molti cambiamenti: spostamento in avanti della facciata, aggiunta di due cappelle per lato, adattamento ai nuovi canoni estetici del barocco, rialzamento della zona absidale, ripristino della decorazione originaria.
Sul lato sinistro, è possibile ammirare il campanile trecentesco, terminante con una cuspide.

L’interno della Chiesa di San Pietro a Maiella è a tre navate con transetto

L’interno della Chiesa di San Pietro a Maiella è a tre navate con transetto. Molto bello è il soffitto cassettonato intagliato e dorato, nel quale sono inserite le tele di Mattia Preti, raffiguranti Episodi della vita di Celestino V nella navata e, invece, nel transetto, scene di Santa Caterina d’Alessandria.
Merita attenzione anche l’altare maggiore, disegnato da Cosimo Fanzago e il pavimento maiolicato della prima cappella, situato a sinistra del presbiterio. Della decorazione trecentesca si conservano due cicli e un pannello con l’immagine della Madonna del Soccorso.

Chiesa di San Pietro a Maiella ed il convento oggi sede del Conservatorio

Annesso alla chiesa c’ è il convento, che dal 1826 è sede del Conservatorio di Musica di San Pietro a Maiella, che ha avuto come allievi celebri compositori e musicisti. I chiostri sono due: il primo, risalente al 1660 circa, immette, attraverso un corridoio sulla destra al secondo chiostro. Quest’ultimo conduce alla biblioteca e al museo del conservatorio di San Pietro a Maiella. La biblioteca custodisce manoscritti rari, un fondo di manoscritti con autografi risalenti ai secoli XVII e XVIII, autografi prevalentemente di musicisti della scuola napoletana, alcuni incunaboli, una raccolta di libretti d’opera ed edizioni musicali risalenti ai secoli XVI e XVII. Il museo conserva ritratti di musicisti, strumenti antichi, il pianoforte su cui Giuseppe Martucci componeva, un calamaio appartenuto a Domenico Scarlatti e un leggio su cui Gioacchino Rossini compose il melodramma Semiramide.

Redazione IDN
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EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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