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Alluccamm di Luca Pizzurro da giovedì 19 gennaio 2023 al Teatro Elicantropo di Napoli

Con Alluccamm Luca Pizzurro porta in scena una storia di “disperazione”, di riscatto e di accoglienza sullo sfondo della seconda guerra mondiale

Alluccamm di Luca Pizzurro racconta la fame, la povertà dei quartieri, il contrabbando, l’infanzia deturpata e la  ricerca dolorosa della propria  identità sessuale, all’epoca dei fatti incomprensibile. Lo spettacolo Alluccamm scritto e diretto da Luca Pizzurro vede interpreti Andrea Fiorillo e Carlo Liccardo, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello, in scena da giovedì 19 fino a domenica 22 gennaio 2023 al Teatro Elicantropo di Napoli.

Alluccamm potrebbe essere solo una delle tante storie disperate della vita durante la Seconda Guerra Mondiale. Potrebbe anche voler raccontare come nacque ed esplose quella rivolta conosciuta come Le Quattro Giornate di Napoli. Potrebbe essere una storia d’infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle storie che ben conoscono i femminelli di Napoli.

In realtà, lo spettacolo di Luca Pizzurro vuole essere un viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la gioia di una maternità, che è loro negata.

Luca Pizzurro: “Camminando per le vie dei Quartieri Spagnoli si scopre una Napoli Verace che ha le radici in un passato solido

“Alluccamm – così Luca Pizzurro – nasce da uno stimolo che mi è venuto dalla città, camminando tra i Quartieri Spagnoli. Ho scoperto un tessuto umano straordinario che ancora oggi esiste. Una Napoli verace autentica che ha le radici in un passato molto solido, e di questo passato ho rintracciato le Quattro Giornate. M’interessava relativamente il lavoro storico. Ho scelto il mondo dei femminielli, dei transessuali per far rivivere quel tempo attraverso i loro occhi.”

Napoli, dopo l’armistizio, è una città abbandonata dal governo in mano ai tedeschi, che incattiviti dalla scelta del governo italiano di firmare l’armistizio con gli americani, sfoga sulla popolazione tutta la sua rabbia e la sua follia. Il Vico Lungo del Gelso è l’unico luogo dove la protagonista, Dolores, si sente al sicuro! Qui, nella sua abitazione, l’unica persona che incontra, oltre ai suoi clienti che pagano mezz’ora d’amore con generi alimentari, è una giovane prostituta di nome Jolanda.

L’autore e regista Luca Pizzurro compie un viaggio nei pensieri più bui di chi vive in un corpo sbagliato, di chi subisce la violenza e il giudizio infame del più forte. Il suo Alluccamm è una storia di mille volti vestita da mille colori, accompagnati da mille ferite, ma, nonostante tutto, intrisa di una forte speranza di cambiamento.

 Alluccamm scritto e diretto da Luca Pizzurro vede interpreti Andrea Fiorillo e Carlo Liccardo, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello
In foto Andrea Fiorillo. Fotografia di Massimo Cuomo

Vincitore del Premio “Napoli Cultural Classic”. Secondo posto Premio Letterario Internazionale Città di Castrovillari Accademia delle Arti. Terzo posto al Premio Internazionale Castrovillari Città Cultura. Menzione d’onore sez. drammaturgia IX Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana

La storia si svolge a Napoli, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. Dentro un basso di Vico Lungo del Gelso, nel cuore dei quartieri spagnoli, vive Dolores, in arte Reginella, ex sciantosa del Café Chantant napoletano, costretta dagli eventi e dalla miseria portata dalla guerra, a prostituirsi.

Passa il suo tempo lavorando e rassettando la casa, senza mai uscire, perché il 12 settembre, camminando per strada, è stata costretta, assieme a tutti i napoletani presenti sul posto, ad assistere all’esecuzione di un marinaio sulle scale dell’università Federico II, e, come se non bastasse, ad applaudire, insieme a tutti gli altri presenti, mentre l’Istituto Luce germanico girava un documentario di propaganda.
Dolores decide di chiudersi in casa e non uscire più. Napoli, dopo l’armistizio, è una città abbandonata dal governo in mano ai tedeschi, che incattiviti dalla scelta del governo italiano di firmare l’armistizio con gli americani, sfoga sulla popolazione tutta la sua rabbia, tutta la sua follia.

Il suo basso è l’unico luogo dove Dolores si senta al sicuro. Più volte, durante le sirene che annunciavano gli attacchi aerei, decide di rimanere in casa invece di andare nei rifugi, come fa invece il resto della popolazione. È una donna sola, che si sente protetta soltanto tra le quattro mura della sua casa.

Il contatto con l’esterno si manifesta in casa di Dolores attraverso alcuni incontri: quello con i suoi clienti, che pagano mezz’ora d’amore con generi alimentari, quello con la magliara, personaggio che ha saputo sfruttare il momento di difficoltà della guerra attivando il commercio della borsa nera, quello con Jolanda, amica di vecchia data di Dolores, prostituta anch’essa, che passa gran parte del suo tempo in casa di Dolores, poiché nel suo basso ha ospitato una forestiera, che a fine giornata le lascia parte di quello che riesce anch’essa a guadagnare dai suoi clienti.

Le occasioni di incontro tra Dolores e Jolanda sono momenti di grande vitalità, con spaccati di profonda umanità, che consentono allo spettatore di individuare con grande chiarezza le differenze caratteriali tra le due protagoniste. Dolores, 45 anni, bella, vanitosa, dal carattere spigoloso, burbera, analfabeta. Jolanda, 35 anni, bruttina, solare, sa leggere e scrivere, ama girare per le strade della città, sogna di fare la commessa in un grande magazzino.

Sono due mondi che si attraggono e si respingono nello stesso momento; l’unico punto in comune risiede nella condivisione della fame, della disperazione, del bisogno di calore umano.

Il testo di Alluccamm è una matrioska di storie

Questo testo è una matrioska di storie: Esiste una Storia generale, quella della seconda Guerra Mondiale, che fa di sfondo all’opera.
Esiste una storia particolare, quella delle quattro giornate di Napoli, che rappresenta il contesto in cui i personaggi agiscono. Esiste una storia personale, quella di queste due fragili presenze, che rappresentano uno sprofondamento dentro l’anima, la loro e la nostra.

Napoli è una città che comincia a reagire ai soprusi dei tedeschi, costringendo il Comando nazista a sbarazzarsi degli uomini napoletani, tramite un editto, che ordina il rastrellamento degli uomini e il loro invio nei campi di lavoro in Germania. L’alternativa è la fucilazione immediata.

La condizione di sopravvivenza, senza la presenza di uomini, per due prostitute, diventa sempre più precaria. Di fronte alla disperazione, Jolanda si mette in moto per trovare una soluzione, e viene a sapere, da “Wanda Osiris” pseudonimo di un’altra prostituta che lavora nel vico, e che aveva da tempo a vendersi ai soldati tedeschi, che al Comando il Colonnello Scholl sta organizzando un festeggiamento per l’arrivo del Generale Kesserling. Consci della grande tradizione teatrale napoletana, pensano di fare cosa gradita al Generale nell’organizzare uno spettacolo di Varietà.

Pertanto sono alla ricerca di qualcuno che possa fare al caso loro. Jolanda convince Dolores a riprendere il baule con i suoi costumi e le sue parrucche, per preparare lo spettacolo, che prevede la ricompensa di sacchi di generi alimentari e una quantità di carte annonarie tali da garantire un approvvigionamento costante.

Dolores, all’inizio si dimostra assolutamente contraria alla possibilità di rimettere piede su un palcoscenico, ma messa alle strette dalle condizioni di assoluta precarietà, accetta. Il basso di Dolores si trasforma in una vera e propria sala prove, dove Jolanda, con non poche difficoltà, tenta di apprendere i rudimenti dell’arte della recitazione, del canto e del ballo, sotto la guida di una severissima Dolores.

Alla tanto attesa prova con i costumi , Dolores tira fuori un vecchio baule contenente parrucche e costumi di quando faceva la sciantosa. L’apertura di quel baule rappresenta per Dolores uno sprofondamento nel suo passato tanto da condurla ad uno stato quali allucinatorio, vedendo Jolanda che ne frattempo si è vestita con i costumi di Dolores, un’altra se.

Dolores si scaglia prima verbalmente poi fisicamente contro Jolanda rimproverandole di aver voluto cambiare la natura costringendosi ad essere una donna nel corpo di un uomo. Dopo una furibonda litigata che vede Dolores accanirsi contro se stessa Jolanda, le due protagoniste arrivano a prendersi per i capelli, fino a che nelle mani dell’una non resterà la parrucca dell’altra, rivelando in modo crudo e spietato la vera identità delle nostre due protagoniste: Jolanda e Dolores sono due femminielli.

La lite delle due viene interrotta dal rumore di qualcuno che bussa alla porta. Piomba una tensione palpabile tra le due ed il primo pensiero è che sia la ronda dei te-deschi richiamata dalle grida. Lentamente si avvicinano alla porta e apro-no l’uscio quanto basta per vedere un fagotto lasciato da qualcuno.

È un neonato, abbandonato. Il cuore della storia, adesso, comincia a battere a un altro ritmo. Il ritrovamento inaspettato di questo bambino, porterà le due donne a porsi una serie di quesiti sull’esistenza, la morte, l’abbandono, dando il coraggio di raccontarsi reciprocamente le proprie esperienze di bambini “diversi”. Durerà 48 ore la convivenza con questa creatura, il tempo sufficiente per far emergere un nascosto istinto di maternità.

Luca Pizzurro con Alluccam indaga in maniera puntuale e attenta il tema del desiderio di maternità nel mondo transessuale

Il testo inizia dunque ad indagare in maniera puntuale ed attenta, il tema del desiderio di maternità nel mondo transessuale, la trasformazione del corpo, il voler assomigliare il più possibile ad un ideale femminile nel quale ci si riconosca, senza poter raggiungere quella capacità di procreare che esiste solo nelle donne, e che non si può raggiungere con nessun artificio. Resta quindi un desiderio irrealizzabile, un vuoto incolmabile. I due giorni passe-ranno in una continua alternanza tra euforia e sconforto, convinzione di potercela fare e impossibilità di dare nutrimento e cura ad un neonato che necessita di pasti regolari e adeguate condizioni igieniche.

Quindi la decisione di Dolores è quella di andare a depositare il bambino alla ruota degli Esposti, alla Chiesa dell’Annunziata, anche perché l’indomani sarà il giorno in cui dovranno rappresentare il loro spettacolo per le truppe tedesche. I dubbi iniziali di Dolores sulla opportunità di presentarsi al Comando te-desco erano tutt’altro che infondati.

Lo spettacolo diviene solo un pretesto per dare la possibilità ai soldati tedeschi di sfogare sui corpi dei nostri due femminelli tutta la loro brutalità animale, ed inoltre pongono Jolanda e Dolores in una situazione di grande pericolo, dal momento che, nonostante l’aspetto sia quello di due donne, una volta nude, uomini a tutti gli effetti e quindi colpevoli di non avere obbedito a quanto ordinato nell’editto. Jolanda e Dolores stanno per essere fucilate, ma riescono a scappare.

La situazione è diventata pericolosa per le due, che riescono a raggiungere il basso. Doloranti, confuse ed impaurite non sanno più cosa fare, proprio in quel momento dai vicoli si alza una voce: “Gli Americani so Sbarcati”. Il popolo, forte della presenza degli americani, insorge ed anche Jolanda e Dolores imbracciano le armi e combattono le “loro” quattro giornate di Napoli, “Alluccando”, gridando. In nome della libertà In difesa della diversità Per i bambini felici che non sono stati Per i figli amati che non sono stati Per i figli che non avranno. Mai.

Il testo di Alluccamm è una matrioska di storie. Al Teatro Elicantropo

Alluccamm di Luca Pizzurro al Teatro Elicantropo

Dal 19 al 22 gennaio 2023 – Teatro Elicantropo di Napoli, Vico Gerolomini 3
Orario delle rappresentazioni: ore 21.00 dal giovedì al sabato; ore 18.00 domenica.
Per maggiori informazioni e prenotazioni telefonare al 081.296.640 (solo il pomeriggio) o consultare il sito web www.teatroelicantropo.com

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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